Oggi, 21 marzo, oltre a essere il primo giorno di Primavera è anche la Giornata Internazionale delle Foreste.
Riscopriamo il valore dei boschi e della macchia mediterranea, popolati da flora e fauna essenziali per la biodiversità e la salvaguardia del nostro pianeta, anche come contrasto all'inquinamento atmosferico. Diversi studi scientifici hanno addirittura correlato l’attuale emergenza dovuta alla pandemia in atto alla deforestazione e all’aumento delle polveri sottili nell’aria.
“Foreste e Biodiversità. Troppo preziose per perderle” è il tema di quest’anno.
Alle nostre latitudini, troppe foreste sono andate perdute. Secondo le descrizioni riportate dal geografo arabo Edrisi ne “Il libro di re Ruggero” risalente alla metà del XII secolo, tutta la fascia costiera abruzzese, oltre a quella molisana e in parte quella marchigiana, risulta selvaggia e interessata da foreste e paludi (fonte: A. Manzi, "Storia dell'ambiente nell'Appennino Centrale").
Sul Cammino dell’Adriatico abruzzese sappiamo che oggi possiamo incontrare solo la lecceta di Torino di Sangro come “foresta” relitta.
Per il futuro si dovrebbe provare a diffondere la buona pratica della riforestazione, da estendere a tappeto dove possibile. Non mancano esempi virtuosi: l’opera di Luigi Corrado Filiani, fondatore di Pineto, che con il parco che oggi prende il suo nome ha recuperato una collina brulla rendendola di nuovo verde e rigogliosa.
FOTO 1. Lecceta di Torino di Sangro
FOTO 2. Parco Filiani a Pineto