Oggi, nella ricorrenza dei 50 anni dall’istituzione della Giornata mondiale della Terra, possiamo dire che il nostro pianeta ritorna a prendere una boccata d’ossigeno nel periodo in cui in tutto il mondo c’è il lock-down a causa della pandemia del Covid-19.
Proprio in questo periodo, senza la consueta e massiccia dose di antropizzazione, assistiamo a scene e immagini veramente incredibili e inimmaginabili fino a pochi mesi fa: i fiumi e i mari mai così puliti che si ripopolano di vita animale acquatica, alcune zone delle nostre città rioccupate dalla flora e dalla fauna a cui abbiamo selvaggiamente tolto spazio, i cieli tornati limpidi con il drastico dimezzamento dei gas tossici e inquinanti vari. Finalmente la nostra Madre Terra può riappropriarsi per alcuni mesi della sua libertà in questa era denominata “antropocene”.
L’invito che Paliurus rivolge agli abitanti umani di questo Pianeta è, per chi ne avesse l’opportunità, di uscire nel proprio giardino oppure sul balcone e ascoltare i tanti suoni che la Madre Terra ci trasmette in un momento forse irripetibile per la nostra era.
Fiori di ciliegio. Foto di Francesco Verrocchio (aprile 2020)
Ape su fiori di arancio. Foto di Francesco Verrocchio (aprile 2020)
Poiana in volo ai margini dell'abitato cittadino. Foto di Francesco Verrocchio (aprile 2020)
Cespugli di Echinophora spinosa sullo sfondo del mare e piante di liquirizia in primo piano, Scerne di Pineto, Cammino dell'Adriatico.
Foto di Francesco Verrocchio (agosto 2019)
Fioriture di Echinophora spinosa, Scerne di Pineto, Cammino dell'Adriatico. Foto di Francesco Verrocchio (agosto 2019)
Piante di liquirizia (Glycyrrhiza glabra), Scerne di Pineto, Cammino dell'Adriatico. Foto di Francesco Verrocchio (agosto 2019)