Return to site

LETTERA APERTA SULLE OPERE DI DIFESA COSTIERA A PINETO

Cautela, monitoraggio costante e lungimiranza a difesa innanzitutto della vocazione ambientale e del valore paesaggistico del luogo

· Natura

Nel tratto di litorale del Comune di Pineto a nord della foce del torrente Calvano da pochi giorni sono iniziati i lavori di realizzazione di una prima opera rigida consistente in una barriera sommersa di più di 400 metri di lunghezza. Successivamente a tale opera sarebbe prevista da un nuovo progetto di fattibilità tecnico-economica anche la realizzazione di 6 barriere foranee (cosiddetto terzo lotto).

broken image

Foto 1 - Spiaggia soggetta a erosione e lavori in corso di realizzazione della barriera sommersa

Nel 2020 presentammo le nostre osservazioni al Piano di difesa della costa redatto dalla Regione Abruzzo criticando la previsione di opere rigide in spregio all’autorevole parere scientifico espresso dalle “Linee Guida per la Difesa della Costa dai fenomeni di Erosione e dagli effetti dei Cambiamenti climatici” (MATTM-Regioni, 2018). È assodato che la realizzazione di opere rigide di difesa dall’erosione costiera va sicuramente ad aggravare il carico infrastrutturale che sta negli anni in realtà favorendo l’erosione, senza che venga attuata alcuna opera di mitigazione della stessa in termini di ripristino dei processi naturali di formazione delle dune e dell’apporto sedimentario proveniente dai fiumi.

La problematica erosiva nella zona a nord di Pineto ha ben note cause, che si aggiungono al fatto che c’è un intero quartiere che già in sé presenta condizioni di elevato rischio perché costruito a Est della ferrovia a ridosso della spiaggia: la naturale deriva dei sedimenti verso sud è bloccata da anni da un sistema di pennelli esistenti a nord della pineta Catucci, barriere create più per evitare l’inghiaiamento delle spiagge sabbiose che per difendere la costa dall’erosione e che negli anni sono state abbandonate a se stesse, senza monitoraggi e interventi in corso d’opera che potessero evitare i peggiori effetti negativi. Insomma, un intervento improvvisato e con una visione a breve termine.

Foto 1 – Pennello esistente a nord del litorale soggetto a forte erosione

Foto 2 – Pennello esistente a nord del litorale soggetto a forte erosione


Seguiamo conestremo interesse e preoccupazione le problematiche che attualmente si creano a seguito di forti mareggiate e ora è evidente che i danni cominciano a essere irreparabili e si è giunti al punto in cui è a rischio un’intera area urbanizzata e abitata, con problemi che possono incidere sulla sicurezza delle persone e anche sull’ambiente (problema del cuneo salino in falda).

Ciò ci spinge a concludere che purtroppo sembrerebbe non esserci alternativa alla realizzazione di sistemi rigidi di difesa in questo tratto, a meno che non si voglia pensare a una delocalizzazione urbana. Tali opere non possono però essere pensate e realizzate come nei miopi casi precedenti di cui abbiamo esperienza. Oltre alle misure di mitigazione come i ripascimenti programmati occorre che sia attivato un sistema di monitoraggio costante della spiaggia, attivato concretamente con investimenti durevoli e finanziati con certezza, affinché si possa anche intervenire in corso d’opera per ripristini o correzioni per evitare danni irreparabili se fatti passare anni di inerzia.

Siamo sempre convinti che la realizzazione di opere di difesa rigide sia l’ultimissima opzione da prendere in esame. Quello che deve essere chiaro a chi fa scelte di carattere politico è che bisogna prendere atto che la difesa dai processi erosivi costieri non può essere ridotta alla salvaguardia di una fascia di spiaggia adatta a ospitare ombrelloni e ai relativi operatori balneari e le proprie strutture, ma è una questione che interessa un tessuto urbano intero che è nato e si è sviluppato sul mare, che è reso vivo ed è vissuto da molte persone e che occorre salvaguardare e far sì che si crei un nuovo equilibrio tra ciò che ha creato l’uomo e le risorse naturali, le uniche che possano garantirci un futuro sano e duraturo.

La presenza a sud del torrente Calvano delle spiagge ricadenti nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano deve essere di stimolo a far sì che i suoi tratti di litorale, tra i pochi ancora rimasti privi di barriere rigide e dove il sistema di secche ancora ci garantisce di vedere un tratto di costa con i suoi cicli naturali, siano tutelati da effetti di erosione sottoflutto che potrebbero crearsi a lungo termine.

broken image

Foto 3 – Spiaggia nella zona sud di Pineto, Area Marina Protetta

Abbiamo raccontato negli ultimi mesi tante volte la storia della città di Pineto e come il fondatore Luigi Corrado Filiani ha realizzato la pineta dal nulla: ciò ci fa pensare come l’uomo abbia trasformato con le sue mani questo territorio da sempre, cambiando anche il volto del litorale. Ma c’è da usare lungimiranza che vada oltre un singolo quinquennio di mandato elettorale e saggezza delle esperienze e del sapere tecnico-scientifico per far sì che ogni intervento che occorre attuare sia concepito in equilibrio naturale con il contesto e preservi prioritariamente la vocazione ambientale e il valore paesaggistico del luogo, unica vera ricchezza identitaria che contraddistingue la cittadina.

Associazione PALIURUS – NATURA, STORIA ED ECOTURISMO APS